Agosto apre il ciclo dedicato al vino, il contadino è ritratto in cantina mentre con un martello di legno batte su un altro martello per stringere bene i cerchi intorno alle doghe delle botti (Ragghianti)
Il contadino è un uomo semplice e curato, indossa i calzari e una corta tunica, stretta in vita da una cintura. Il lavoro increspa la tunica di pieghe discrete. I martelli sono visibilmente pesanti, ma questo non intacca la calma del suo volto. C’è tutta la consapevolezza salvifica dell’operare del cristiano che lo pervade e lo rende un esempio.
Il ciclo dei Mesi e delle Stagioni, scolpito da Benedetto Antelami verso la metà del Duecento e oggi collocato nel Battistero di Parma, rappresenta in chiave salvifica e simbolica il mondo del lavoro medievale legato al trascorrere delle stagioni e all’influsso degli astri.
Con scene semplici ed essenziali, il ciclo restituisce tutta la bellezza disadorna del reale, delle attività manuali ed economiche di un popolo operoso, “il popolo di Dio”, lavori che si trasformano, a livello spirituale, in attività per la redenzione ed espiazione dal peccato originale, in linea con la cultura e spiritualità medievale.
Benedetto Antelami (1150 ca./ 1230 ca.), Agosto, sec. XIII, marmo, Battistero, Parma

