La staccionata rattoppata in economia delimita l’aia di casa, che ora è tranquilla, ma i vestiti rovesci e le lenzuola spiegazzate in primo piano raccontano un’altra storia.
Il gallo, impertinente, e la chioccia bianca sono entrati in casa, visto che l’uscio è stato lasciato aperto, mentre razzolano sulla soglia placidi alcuni pulcini. Erbacce sbuffano tra le pietre del selciato e i muri scrostati fanno risaltare la calce sotto l’intonaco corrotto.
Al centro della scena due fidanzati si danno le spalle. Sono volate parole pesanti e occhiate spiacevoli.
Lui, paglietta in testa, fazzoletto colorato, ha l’aria scanzonata, quasi spazientito del tempo che trascorre ad aspettare.
Lei invece ha un’aria più interlocutoria, dubbiosa sul da farsi. I colori chiari del corpetto rosa e della gonna verde fanno risaltare l’incarnato abbronzato e i capelli scuri, su cui spicca una rosa rossa.
Ho la speranza che i due fidanzati (in veneto morosi), passato il furore della discussione e il tempo della reprimenda, faranno la pace.
Luigi Serena è stato un pittore veneto, aggiornato alle novità europee, che si è dedicato ai temi popolari e quotidiani.
Luigi Serena (Montebelluna, 1º agosto 1855 – Treviso, 12 marzo 1911), Morosi in collera, 1881.
