La visita di Luigi Busi


In un salottino dai toni glacé, le zie hanno atteso la visita. La più matura delle due, con il cappellino chiaro, è seduta sul divanetto color crema e temporeggia con il ventaglio scandendo il tempo del proprio turno. L’altra, la più giovane, con un vestito dello stesso tono di grigio realizzato con una foggia più modaiola, accoglie sull’uscio la nipotina. La bimba, che per l’occasione si è messa un bel vestito bianco con fiocchi rossi alle maniche, stivaletti neri e ventaglio “come le signore”, schiocca un bacio alla giovane zia. Tutto si svolge sotto il vigile sguardo della madre, di chiaro vestita come la figlia, che esce dalla cornice dei tendaggi color crema della soglia appena varcata. La mano guantata esorta la figlia comportarsi bene. Tra qualche minuto sarà servita la merenda.

Una scena d’interno vera e quotidiana, domestica e di decoro, dipinta da Luigi Busi, pittore bolognese che riscosse notevole successo

“… colla più scrupolosa imitazione del vero, colla più diligente esattezza del disegno, diedesi a dipingere soggetti, così detti di genere, dove predomina l’affetto di famiglia, o l’importanza sociale. Non cessò per questo di trattare ancora all’uopo soggetti storici o sacri, e con parecchi egregi lavori si acquistò fama del più perfetto pittore di Bologna della nostra età e di uno de’ più ragguardevoli d’Italia.” (La storia delle arti del disegno, Bologna, 1888)

Luigi Busi (Bologna, 7 maggio 1837 – Bologna, 31 maggio 1884), La visita, c. 1875, coll. priv.


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scopri di più da Valentina Casarotto

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere