Ultima Cena di Jacopo Bassano


“Fratelli, ciascheduna volta che ci appressiamo alla comunione, dobbiamo pensare esser presenti con gl’Apostoli in quella ultima cena: e quivi stare col medesimo affetto e religione, che stavano essi quanti di Christo. Il far così, altro non è che far durare, e perseverare quella ultima cena di Christo fino a dì nostri. “(Prediche di R.P:F. Luigi di Granata, 1580)

Considerata uno dei capolavori di Jacopo Bassano, la tela risente degli influssi delle pittura nordica di Albrecht Dürer visibile nella figura del Cristo e in alcune pose impostate degli apostoli.

Lo spazio si ritaglia stretto nell’ambientazione, tutta compressa nella scena volutamente vivace e narrativa in primo piano. Gli apostoli sono un campionario di tipi umani che gesticolano con lunghe dita e si animano accalorati dagli eventi straordinari a cui stanno assistendo.

Sulla tavola, l’ampia natura morta di oggetti domestici racconta di un simbolismo che si colora di sacrificio con l’esposizione della testa dell’agnello indicata dalla mano di Cristo.  

Jacopo da Ponte detto Il Bassano (1510 – 1592), Ultima Cena, 1545 c., Gall. Borghese, Roma


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