“Ma perché l’originalità deve essere una virtù per l’uomo ed un difetto per la donna?
Perché dall’uomo si pretende coraggio, ma questa virtù non è permessa alla donna che cerca l’ammirazione dell’uomo?
Perché nulla è più antipatico dell’intelligenza, della forza e del coraggio femminile?
Perché gli uomini sapienti godono dell’universale rispetto e gli ignoranti sono derisi, mentre dalla donna si pretende la più perfetta ignoranza e le intellettuali sono ridicolizzate?
Perché in una società così ansiosa di abbattere tutte le tirannidi e di aiutare gli oppressi, ci si dimentica che in tutte le case e in ogni famiglia vi sono delle vittime rassegnate…
Le donne che ambiscono a un nuovo ordine di cose debbono armarsi di pazienza e di abnegazione contentandosi di preparare il terreno e non di raccoglierne le messi”.
“Vògliano le donne felici dei tempi avvenire rivolgere il pensiero alle umiliazioni delle donne che le precedettero.
Vògliano ricordare con gratitudine i nomi di quelle che prepararono loro la via/ alla non mai prima goduta/ forse appena sognata, felicità”.
Cristina Trivulzio di Belgioioso, “Della presente condizione delle donne e del loro avvenire”, 1860.
