Nel maggio del 1889, ricoverato nel manicomio di Saint-Remy, Vincent Van Gogh ritrae spesso il giardino in piena fioritura.
Gli iris sono fiori sontuosi, rustici e nobili al tempo stesso. Van Gogh si concentra su un’area in cui maestosi iris barbate blu si contrappongono a un solo esemplare bianco, mentre sullo sfondo si scalano le calendule aranciate.
Gli iris sono fiori molto cari a Van Gogh: li ritrae perché sono un soggetto derivato dalle stampe giapponesi di Hokusai che egli ammira molto; a questo forse si aggiunge la suggestione che essendo considerato un fiore apotropaico, dipingendolo, egli pensava di trarne giovamento e poter ristabilirsi in salute.
Il fratello Theo, presentando questo quadro al Salon des Indépendants dello stesso anno, scrive a Vincent, cogliendo l’essenza del dipinto:
“[Colpisce] l’occhio da lontano. È un bellissimo studio pieno di aria e di vita”.
Vincent van Gogh (Groot Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) , Iris, 1889, J. Paul Getty Museum
