E’ salita di corsa sulle scale di Palazzo Ducale. Furtiva, voleva esser certa che nessuno la seguisse. Ad ogni gradino alternava un singulto, un rimorso e un rimpianto. Ha tolto la bautta nera, ha alzato il velo, e ora, davanti alla Bocca della Verità, è pronta per l’atto finale.
Con il volto arrossato e solcato dalle lacrime, è tormentata dal dissidio interiore nei confronti dell’amante che l’ha tradita. La vendetta avrà il sopravvento sull’amore e sul perdono? Il foglio della denuncia al tribunale dell’Inquisizione ormai è scritto.
La Chiesa della Salute sullo sfondo è l’unica testimone dell’accusa segreta, di una vendetta di verde vestita.
Francesco Hayez (Venezia, 10 febbraio 1791 – Milano, 12 febbraio 1882), Accusa segreta, 1848, Musei Civici Pavia
