
Pizzi, passamanerie, merletti, damaschi, piume, bottoni e trine erano di casa nella sua famiglia. Figlio di un commerciante di stoffe e di una modista era destino che la sua attenzione alle parure delle signore fosse maniacale.

James Tissot, pittore e incisore francese (Nantes 15 ottobre 1836 – Chenecey-Buillon, 8 agosto 1902), è stato un artista inquieto e poliedrico, noto per il virtuosismo nel celebrare la vita dell’alta borghesia e della rutilante società parigina e per pietistiche interpretazioni dei temi biblici.

Dopo avere ricevuto un’educazione religiosa, si trasferisce a Parigi per dedicarsi allo studio dell’arte.
Partecipa al Salon del 1859 e si dedica alla produzione di soggetti di vita contemporanea, con una viva predilezione per ambienti e personaggi della Parigi mondana. Opera, teatro, balli e cabaret sfilano come in un carosello in tutta la sua produzione.

Allo scoppio della guerra franco-prussiana (1870-71) si arruola nell’esercito francese, e dopo aver partecipato alla Comune si rifugia in Inghilterra (1871), raggiungendo anche qui una certa notorietà. Descrive con talento e brio le eleganti parigine: la lettura, la colazione, la passeggiata, il ballo, le confidenze, un amore clandestino… Le donne di Tissot sono sempre in movimento, vivono a pieno il secolo della modernità, la vita dei piroscafi, dei treni, delle soirée.

Poi il suo sguardo si fa più malizioso, così le scene ritraggono con indiscrezione le trame più sordide della seduzione, le convenienze, le combine dietro a sorrisi e sventolii di ventagli.
Artista dal segno elegante e aristocratico, nella sua produzione rivela l’influsso degli amici Degas e Wisthler, e della grafica giapponese.Nel 1883, la morte della compagna di tutta la sua vita – l’irlandese Kathleen Newton, ritratta in quasi tutti i suoi dipinti – lo fa piombare in una spirale depressiva con cupe derive religiose.

Torna a Parigi per tentare di riguadagnare un posto di prmio piano nell’entourage degli artisti. Al culmine di una profonda crisi esistenziale, dal 1885 T. inizia a compiere numerosi viaggi in Terrasanta: intenso e drammatico prodotto di questo periodo sono i circa 350 acquerelli noti come Bibbia di Tissot, sulla vita di Gesù (pubblicati in due volumi a Parigi e a Londra nel 1896-97) e sul Nuovo Testamento (pubblicati nel 1904).
Tissot trascorse gli ultimi anni della sua vita nell’abbazia di Bouillon, sui Pirenei, lavorando a una serie di disegni sull’Antico Testamento che venne interrotta dalla sua morte.

