“Nel mondo dei contadini non si entra
senza una chiave di magía.” (Carlo Levi)
Sarà forse per questa magia che Amélie Helga Lundahl (Oulu, 26 maggio 1850 – Helsinki, 20 agosto 1914) ha scelto di rappresentare le contadine.
Dopo l’ Accademia delle Belle arti di Helsinki, frequenta la Scuola di scultura di Stoccolma. Grazie a una borsa di studio dal 1877 al 1881 frequenta l’Académie Julian di Parigi.

Per dipingere en plain-air, Amélie Helga Lundahl soggiorna più volte in Bretagna e a Pont Aven con qualche altra pittrice finlandese, trovando ispirazione nella semplicità dei contadini, che trascorrono la loro vita primitiva e incontaminata dalla frenetica modernità della città.

Ritrae paesaggi verdeggianti che risuonano delle chiacchiere dei giochi di bambini e ragazzi; oppure dipinge i sentieri silenziosi che s’insinuano nei boschi.

Con fresca vena narrativa sceglie di ritrarre le contadine intente in qualche domestica occupazione o nei momenti di riposo.
A questo tema, più volte declinato, sarà legato il suo successo.

Nel 1889 rientrò definitivamente in patria.
E’ considerata una delle più importanti pittrici finlandesi del periodo.

