William Blake e l’arte delle stampe miniate


Difficile imbrigliare la personalità di William Blake (Londra, 28 novembre 1757- 12 agosto 1827), e difficile anche scegliere su quale libro concentrare l’attenzione, visto che tutta la vita dell’artista fu dedicata alla realizzazione di testi e illustrazioni di componimenti propri e altrui, con una vena creativa assolutamente singolare. Senza riserve, senza pentimenti e con incrollabile entusiasmo, Blake affida all’incisione e ai libri, e non al dipinto unico, la sua arte e ripone nell’incisione il suo magistero artistico, vissuto come multiforme espressione della sua visionaria ispirazione. 

Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate (Oberon, Titania e Puck)

Pur svolgendo con infaticabile operosità il proprio lavoro di incisore su commissione, Blake fu presto costretto a diventare editore di se stesso perché il suo carattere rivoluzionario ed individualista rese insanabili i dissidi con gli editori e gli stampatori per cui lavorava.

Isaac Newton

Dopo aver sperimentato con scarsa soddisfazione l’applicazione dei colori sulla lastra in fase di incisione, mise a punto una nuova tecnica: la replica originale, ispirata ai salteri e ai manoscritti medievali, che lo affascinavano per il testo inciso, le pagine altamente rifinite una ad una e l’ampio formato in folio. 
Anche l’ipotesi di un futuro guadagno, legato alla riproducibilità e quantificato in cento sterline a volume su una tiratura di 2000 copie, deve aver esercitato un certo fascino. 

Pietà

La “stampa miniata” di Blake combina in modo indissolubile, sin dalla creazione, il testo poetico e l’illustrazione nella medesima lastra: la stampa a inchiostro monocromatico – nero, marrone dorato, giallo, rosso, turchese, ottenuto in modo artigianale – è ripresa colorando ogni foglio a penna e acquerello, processo che rende unica ogni pagina, e ogni copia del libro. Blake stesso realizzava ogni fase dell’incisione: preparava i colori, stampava e dipingeva, mentre affidava alla cura della moglie Catherine la sola rilegatura.

Inferno, V, Francesca da Rimini

Secondo le testimonianze, ogni cambiamento nella vita di Blake sembra essere segnato da un evento legato al mondo soprannaturale, che chiama in causa forze misteriose, magiche o ultraterrene come angeli, Santi o fantasmi. In questo caso, quando Blake decise di dedicarsi alla “stampa miniata”, fu un suggerimento dall’aldilà del fratello Robert, da poco morto di tubercolosi, a fornirgli le indicazioni tecniche necessarie. Anche la formula dei colori usati per la miniatura acquerellata fu ispirata da un evento soprannaturale: miscelare i colori con la colla da falegname diluita, come facevano i primitivi italiani, gli fu suggerito dalla visione da San Giuseppe, il falegname evangelico.

Inferno, Minosse

L’unico libro di Blake stampato con metodi tradizionali fu Schizzi poetici. Tutti gli altri libri vennero invece prodotti con il metodo della “stampa miniata”, metodo che per la sua componente artigianale post-produzione non fu mai remunerativo per l’artista, che trascorse gran parte della vita ai limiti della sopravvivenza. Blake non editò mai le 2000 copie ipotizzate e continuò a stampare solo su richiesta dei compratori, come facevano gli amanuensi miniatori medievali. Così i libri miniati di Blake sono molto rari: di alcuni si conservano copie uniche. 

Satana guarda le effusioni di Adamo ed Eva

L’unico caso felice è quello de I canti dell’Innocenza e dell’Esperienza del 1794, conservato in due dozzine di esemplari, frutto della combinazione tra la maggior fortuna conservativa e una tiratura relativamente più ampia.

Tentazione e caduta di Eva

Blake scegliendo l’incisione e il libro come mezzi primari di espressione, porta alla ribalta la pratica artigianale come perno delle proprie originali sperimentazioni.

Il testo fa parte dell’articolo pubblicato sull’Aula di Lettere di Zanichelli. (12/2016)
L’arte tradotta. Celebrazione, promozione e illustrazione nei libri di Canaletto, Canova e Blake.


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