Berthe Morisot, “uno” dei primi impressionisti.


Berthe Marie Pauline Morisot (Bourges, 14 gennaio 1841 – Parigi, 2 marzo 1895), anche detta Zia Berthe, come la chiamava Paul Valéry

“si sa che fu tra le [personalità] più rare e riservate;
distinta per natura; facilmente, pericolosamente silenziosa”

Ma com’è possibile che una ragazza di buona famiglia sia potuta diventare una pittrice famosa?
Nella seconda metà dell’Ottocento la formazione artistica delle donne si realizzava in contesti protetti, domestici o privati, raramente accademici, dato che, ad esempio, l’École des Beaux-Arts era preclusa alle donne.
L’accesso alla pratica artistica era quindi deciso quasi a priori dai mezzi economici della famiglia d’origine.

Giorno d’estate

L’estrazione borghese di Berthe permise a lei e alla sorella Edma di ricevere lezioni private di disegno sin dalla giovinezza.
Il loro primo maestro, Émile Guichard, scriveva alla madre:

“le sue figlie hanno tanto talento che i miei insegnamenti daranno loro niente di più del piacere di dipingere – diventeranno pittrici, ma si rende conto di cosa significa? Nel suo ambiente alto borghese provocherà una rivoluzione,
se non una vera catastrofe.”

Giovane donna seduta sul divano, 1879

Nel bel giardino della grande casa di Rue Franklin le ragazze riescono però a farsi costruire un atelier, un luogo riparato e tutelato dove esercitarsi. Assecondando l’estro di dipingere a contatto con la natura, Berthe Morisot diviene allieva di Camille Corot, e finalmente i suoi lavori vengono ammessi al Salon del 1865.

Giovane al ballo, 1879

Mentre i caffè sono il luogo di ritrovo per eccellenza degli artisti impressionisti, è nei musei che avvengono gli incontri fondamentali delle artiste, come testimonia l’epistolario di Berthe Morisot.

La culla, 1872

Durante una delle numerose visite al Louvre, mentre è intenta a copiare i quadri del ciclo di Rubens, Berthe viene avvicinata da Édouard Manet, attratto sia dai suoi dipinti sia dall’avvenenza che le è da tutti riconosciuta.

E. Manet, Ritratto di Berthe Morisot

Per un certo periodo Berthe diviene sua modella ed entra così a far parte della cerchia di artisti e letterati che frequentano il salotto del giovedì di casa Manet: Degas, Puvis de Chavannes, Baudelaire e Astruc. Una volta sposata, nel suo salotto riceverà a sua volta Degas, Renoir, Monet, Caillebotte, Whistler.

Nascondino

La pittrice è stata assidua frequentatrice delle mostre degli impressionisti: Berthe Morisot manca solo all’esposizione che coincide con la nascita della figlia Julie. Sempre apprezzate, le sue opere raggiungono quotazioni maggiori rispetto a quelle degli altri impressionisti.
Ritraeva spesso le donne al ballo, i riti privati e le occasioni mondane, le madri coi figli. Dipingeva le gioie della maternità e le ore spensierate trascorse nei giardini, a giocare all’aria aperta.

Nel giardino di Maurecourt

L’ambizione di Berthe si focalizzava sul “desiderio di fissare qualcosa di fuggevole”, incarnando l’estetica dell’impressionismo con levità di tocco mediato da un certo classicismo in sottofondo.
Nel necrologio di Berthe Morisot “Le Figaro” scrisse che

“la pittrice fu, insieme a Renoir e Manet, uno dei primi impressionisti.”

Il testo è stato in parte pubblicato nel portale Aula di Lettere di Zanichelli (11.2014) Donne artiste nella Parigi degli Impressionisti: gli ambienti, gli incontri, i temi


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